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I Reietti sono individui potenziati dai Fluidi, grazie ai quali hanno acquisito poteri straordinari. Tutti i Reietti sono stati creati dai Cenobiti Jikima, che erano riusciti a sintetizzare i Fluidi in seguito allo studio della magia degli Abominii, per essere usati come sicari e mercenari. In tal modo, i Cenobiti Jikima intendevano guadagnare i favori e la protezione di quelle famiglie nobiliari che richiedevano i servigi dei Reietti. Quando l'Impero decise di sciogliere e perseguitare i Cenobiti Jikima, tutti i Reietti furono braccati e uccisi, poiché considerati come una minaccia per l'intero Erondàr.

La creazione di un Reietto era un procedimento complesso. Gli individui da trasformare erano ottenuti dai Cenobiti Jikima tramite il rapimento, oppure erano persone che si consegnavano spontaneamente per gli esperimenti. Il soggetto da trasformare veniva reso incosciente tramite droghe e in questo stato subiva l'iniezione dei Fluidi, che innescavano in lui una lenta trasformazione comprendente l'acquisizione di grandi poteri. I Fluidi determinavano la comparsa di poteri diversi per ogni individuo, tutti i Reietti però erano accomunati dalla capacità di manipolare i pensieri, rendere gli altri schiavi della propria volontà e indurre alla pazzia, oppure uccidere con la forza della mente. I loro poteri non erano Magia, ma capacità dipendenti esclusivamente dalla volontà. Al termine del processo, ogni Reietto era esposto alla Pietra Mnolter, che inibiva tutti i ricordi della vita precedente alla trasformazione, in questa maniera i Reietti erano privati dell'umanità e da “distrazioni” dalla loro funzione di assassini. I Reietti erano dotati anche di notevoli capacità di combattimento, elevata forza fisica e grande resistenza. Difatti, erano creati per essere dei guerrieri perfetti. Tutte queste capacità erano però compensate dalla dipendenza dai Fluidi. I Reietti dovevano costantemente ingerire i Fluidi per mantenersi in vita e conservare i propri poteri. Finché ingerivano i Fluidi, non invecchiavano, non si ammalavano ed erano potenti, ma rimanevano strettamente dipendenti dai Cenobiti Jikima, contro i quali non potevano ribellarsi.

Nonostante in base ai documenti ufficiali tutti i Reietti erano da considerarsi morti, in seguito al massacro, in realtà tre di loro sopravvissero. Questi superstiti furono Loenia, Caen e Leto Jayss.

  • Loenia non morì poiché venne catturata dai Malagan, una famiglia nobiliare che aveva contratto stretti legami con i Cenobiti Jikima. I Malagan temevano che un giorno i Cenobiti Jikima sarebbero ritornati, quindi decisero di non uccidere Loenia, ma di tenerla imprigionata in una prigione magica, in una fortezza isolata. Se i Cenobiti Jikima fossero ricomparsi, i Malagan avrebbero loro mostrato che Loenia era viva, come atto di fedeltà, e se li sarebbero così aggraziati.
  • Caen venne nascosto e imprigionato molto tempo prima del massacro dei Reietti per volere degli stessi Cenobiti Jikima, rimasti terrorizzati dai suoi enormi poteri, impossibili da controllare. Caen era troppo pericoloso per essere lasciato libero, i Cenobiti Jikima lo affidarono quindi alla famiglia Seril, a Thule, che lo imprigionò dentro una montagna, sempre all'interno di una prigione magica.
  • Leto Jayss si trovava a Lasuhre quando iniziò il massacro dei Reietti. Grazie all'aiuto di nobili suoi amici, riuscì a nascondersi e, una volta calmate le acque, iniziò a fare fortuna nella Città Rossa, divenendo in poco tempo un ricco signore. Riuscì a creare dei distillati dei Fluidi che aveva con sé, con i quali sopravviveva, ma che vendeva anche come droghe a caro prezzo.

Ian Aranill è stato incaricato da Alben dell'uccisione di Caen, che si stava risvegliando e liberando dalla sua prigione. Il suo risveglio avrebbe rappresentato un grave pericolo per tutto l'Erondàr. Per perseguire questo obiettivo, Ian ricerca l'aiuto di Loenia, che nel frattempo era scappata dalla fortezza in cui era rinchiusa. La trova a Lasuhre, dove era stata catturata da Leto Jayss. Ucciso quest'ultimo e scappati da Lasuhre, Ian e Loenia affrontano Caen, in una battaglia che si conclude con la morte dei due Reietti. Infatti, Loenia si sacrifica per causare la morte di Caen, con grande dispiacere di Ian, che non voleva che morisse[1].

Note[]

  1. Stefano Vietti, Dragonero – La Maledizione di Thule, Mondadori, 2014.

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