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Enclave montagna frassino

Degli Uomini Albero danzano intorno a un bhile.

L'Enclave della Montagna è una regione geopolitica costituita dai clan che abitano la Cordigliera dell'Algêndàrt, in lotta contro l'Impero per la propria indipendenza. Gli abitanti di tali terre chiamano sé stessi con orgoglio “Figli di Olhim”, gli abitanti dell'Impero invece li chiamano, con malcelato disprezzo, “Bruti del Nord”[1]. Corrisponde a una vasta regione montuosa, a nord dell'Erondàr, perennemente coperta da neve e ghiaccio. L'intensa attività vulcanica e geotermica ha creato ampie zone dove il clima è più mite e dove la fertile terra vulcanica permette una fiorente attività agricola. Le grandi foreste, circondate da un anello di conifere dove il clima è più rigido, hanno spesso, al loro interno, un clima umido e caldo, in alcuni punti più interni addirittura con caratteristiche da foresta tropicale[2].

Figlio di Olhim

Un figlio di Olhim con la sua "Sposa di sangue".

I Figli di Olhim rappresentano una popolazione che rigetta il Khame Morhea della religione imperiale e venera Olhim, il Progenitore, il “Primo degli Uomini” - che piantò il Grande Frassino al centro dell’enclave - e la Grande Madre, personificazione della potenza della Natura, forza primordiale in grado di dare e togliere la vita. La società dell'Enclave è rigidamente divisa in chi lavora, chi combatte, chi prega, strutturata in clan stanziali e tribù seminomadi, con un legame intimo e magico con il mondo naturale. I clan sono guidati dai capi clan e spiritualmente da sciamani conosciuti come gli "Uomini dell’Albero”. Ogni clan ha, infatti, un bhile, un albero sacro dal quale alcune persone prendono addirittura il nome e da cui si vantano di discendere; esso è la testimonianza vivente dell’esistenza della tribù; di fronte al bhile i membri del clan celebrano se stessi e venerano i loro avi. Gli stessi confini dell'Enclave sono contrassegnati da alberi considerati magici e, nella capitale, sorge un gigantesco frassino sacro, considerato l’asse centrale del mondo[3].

Un capo clan molto potente a cui obbediscono numerosi clan confinanti è detto Ädhl[4], più Ädhl possono giurare fedeltà a un Første Ädhl. In situazioni di estrema gravità, un Første Ädhl può chiamare i suoi Ädhl per riunirsi e discutere sul da farsi, organizzando un'Adunanza degli Ädhl, in genere effettuata in luoghi considerati sacri. Per esempio, quando devono effettuare un'adunanza gli Ädhl del Nord si riuniscono nel Tempio di Brennahtrè, costruito attorno al tronco del sacro frassino piantato da Fridveig, la prima sposa di Olhim[5].

Tempio figli di Olhim

Il Tempio di Brennahtrè.

I guerrieri dell'Enclave sono esperti nell'uso delle asce lunghe, che loro chiamano amorevolmente “spose di sangue”[6] e a cui ogni guerriero dà il nome di una donna. Queste asce hanno il manico di legno e sono alte quasi quanto un uomo[2].

Prima di lanciarsi in battaglia i Figli di Olhim suonano il Legno dei Guerrieri, un flauto che emette uno stridio terribile, per seminare il panico tra le file nemiche[7]. Le loro cavalcature sono gli Hirkush, in grado di scalare anche le montagne più ripide[8].

I proscritti, individui banditi dai clan di appartenenza, vengono marchiati con un tatuaggio sul volto[5].

Zhabèle, la lupa di Vetwadàrt, è attualmente sposa dell'Ädhl Godmundúr, per questo motivo preferisce che il vecchio appellativo sia sostituito dal più attuale e audace Lupa della Montagna[1][4].

Il libro di Olhim[]

I Figli di Olhim hanno un libro sacro, il Libro di Olhim. Questo libro invoca a desiderare la battaglia e a vivere da guerrieri, ecco un estratto[5]:

"A voi io non consiglio il lavoro, bensì la battaglia!

A voi io non consiglio la pace, bensì la vittoria!

Voi dovete amare la pace come mezzo per nuove guerre!

Io voglio che voi siate di quelli il cui occhio cerca sempre il vostro nemico!

Voi dovete avere solo nemici da poter odiare, non nemici da disprezzare!

Vivete la vostra vita di obbedienza e di guerra!"

Note[]

  1. 1,0 1,1 Dragonero 16, Discesa nell'inframondo, Sergio Bonelli Editore.
  2. 2,0 2,1 Dragonero 27, Gli artigli del cervo, Sergio Bonelli Editore.
  3. Diario di viaggio: I Figli di Olhim.
  4. 4,0 4,1 Luca Enoch, Dragonero – Il risveglio del Potente, Mondadori, 2015.
  5. 5,0 5,1 5,2 Dragonero 53, La furia degli algenti, Sergio Bonelli Editore.
  6. Dragonero 14, Lo sguardo della bestia, Sergio Bonelli Editore.
  7. Diario di viaggio: Le lame erranti.
  8. Dragonero 20, Faccia d'osso, Sergio Bonelli Editore.

Politica e Cultura

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